/etc/inetd.conf elenca questi server con le rispettive porte. Il comando inetd rimane in ascolto, quando rileva una connessione verso una qualsiasi di queste porte, esegue il programma server corrispondente.
		/etc/inetd.conf descrive un server attraverso sette campi (separati da spazi):
		/etc/services).
				stream per una connessione TCP, dgram per datagrammi UDP.
				tcp o udp.
				wait o nowait, per dire a inetd se deve attendere o meno la fine del processo avviato prima di accettare un'altra connessione. Per le connessioni TCP, facilmente usabili in multiplexing, di solito si può usare nowait. Per i programmi che rispondono su UDP, si dovrebbe utilizzare nowait solo se il server è in grado di gestire diverse connessioni in parallelo. È possibile aggiungere a questo campo un suffisso con un punto, seguito dal numero massimo di connessioni autorizzate al minuto (il limite predefinito è 40).
				argv[0] in C).
				Esempio 9.1. Estratto dal file /etc/inetd.conf
talk dgram udp wait nobody.tty /usr/sbin/in.talkd in.talkd finger stream tcp nowait nobody /usr/sbin/tcpd /usr/sbin/in.fingerd ident stream tcp nowait nobody /usr/sbin/identd identd -i
tcpd viene frequentemente utilizzato nel file /etc/inetd.conf. Consente di limitare le connessioni in entrata mediante l'applicazione di regole di controllo degli accessi, documentate nella pagina di manuale hosts_access(5), e che sono configurate nei file /etc/hosts.allow e /etc/hosts.deny. Una volta determinato che la connessione è autorizzata, tcpd esegue il server reale (come /usr/bin/in.fingerd nel nostro esempio).