/etc/inetd.conf elenca questi server con le rispettive porte. Il comando inetd rimane in ascolto, quando rileva una connessione verso una qualsiasi di queste porte, esegue il programma server corrispondente.
		/etc/inetd.conf descrive un server attraverso sette campi (separati da spazi):
		/etc/services).
				stream per una connessione TCP, dgram per datagrammi UDP.
				tcp, tcp6, udp o udp6.
				wait o nowait, per dire a inetd se deve attendere o meno la fine del processo avviato prima di accettare un'altra connessione. Per le connessioni TCP, facilmente usabili in multiplexing, di solito si può usare nowait. Per i programmi che rispondono su UDP, si dovrebbe utilizzare nowait solo se il server è in grado di gestire diverse connessioni in parallelo. È possibile aggiungere a questo campo un suffisso con un punto, seguito dal numero massimo di connessioni autorizzate al minuto (il limite predefinito è 256).
				user.group.
				argv[0] in C).
				Esempio 9.1. Estratto dal file /etc/inetd.conf
#:BSD: Shell, login, exec and talk are BSD protocols. talk dgram udp wait nobody.tty /usr/sbin/in.talkd in.talkd ntalk dgram udp wait nobody.tty /usr/sbin/in.ntalkd in.ntalkd #:INFO: Info services ident stream tcp nowait nobody /usr/sbin/nullidentd nullidentd finger stream tcp nowait nobody /usr/sbin/tcpd /usr/sbin/in.fingerd
tcpd viene frequentemente utilizzato nel file /etc/inetd.conf. Consente di limitare le connessioni in entrata mediante l'applicazione di regole di controllo degli accessi, documentate nella pagina di manuale hosts_access(5) e che sono configurate nei file /etc/hosts.allow e /etc/hosts.deny. Una volta determinato che la connessione è autorizzata, tcpd esegue il server reale (come in.fingerd nel nostro esempio). È bene notare che tcpd si basa sul nome con cui è stato invocato (cioè il primo argomento, argv[0]) per identificare l'effettivo programma da eseguire. Perciò non si dovrebbe iniziare la lista degli argomenti con tcpd ma con il programma a cui fare da wrapper.