Questo capitolo copre tutto quanto viene normalmente considerato con "configurazione di base": rete, lingue e localizzazioni, utenti e gruppi, stampa, punti di montaggio, ecc.
8.1. Configurare il sistema per un'altra lingua
Se il sistema è stato installato inizialmente in Italiano, la macchina avrà già probabilmente l'Italiano come lingue predefinita. È comunque meglio conoscere cosa fa l'installatore per impostare la lingua, cosicché, in caso di necessità, la si possa cambiare.
8.1.1. Impostare la Lingua Predefinita
Una localizzazione è un gruppo di impostazioni regionali. Include non solo la lingua per i testi, ma anche il formato di visualizzazione dei numeri, date, orari e valori monetari, così come i metodi di comparazione alfabetici (per l'ordinamento alfabetico, per l'inclusione dei caratteri accentati, dove previsto). Anche se ognuno di questi parametri può essere specificato indipendentemente dagli altri, generalmente viene utilizzata una localizzazione, la quale è un insieme coerente di valori per questi parametri corrispondente ad una "regione" nel senso più ampio del termine. Le localizzazioni sono generalmente indicate con la forma codice-lingua_CODICE-PAESE
, alcune volte con un suffisso che specifica l'insieme di caratteri e la codifica da utilizzare. Questo consente di considerare anche le differenze tipografiche e di idioma tra differenti regioni con una lingua comune.
Il pacchetto locales include tutti gli elementi richiesti per il corretto funzionamento della "localizzazione" per varie applicazioni. Durante l'installazione, saranno poste alcune domande per scegliere le lingue da supportare. Questo set può essere modificato, in qualsiasi momento, eseguendo dpkg-reconfigure locales
come root.
La prima domanda chiederà di selezionare la "localizzazione" da includere. Selezionare tutte le localizzazioni inglesi (ovvero quelle che iniziano con "en_
") è una scelta ragionevole. Non si esiti a scegliere altre localizzazioni se la macchina sarà utilizzata da utenti stranieri. L'elenco dell localizzazioni abilitate sul sistema è conservato nel file /etc/locale.gen
. È possibile modificare manualmente questo file, ma si deve eseguire locale-gen
dopo ogni modifica. Questo genera i file necessari per il corretto funzionamento delle localizzazioni aggiunte e rimuove i file obsoleti.
La seconda domanda, intitolata "Localizzazione predefinita per l'ambiente di sistema", richiede di impostare la localizzazione predefinita. La scelta consigliata negli USA è "en_US.UTF-8
". Gli inglesi britannici preferiranno "en_GB.UTF-8
", i canadesi "en_CA.UTF-8
" ed i francesi, "fr_CA.UTF-8
". Il file /etc/default/locale
verrà quindi modificato per memorizzare questa scelta. Da lì, verrà letto da tutte le sessioni utente e PAM assegnerà il suo contenuto alla variabile d'ambiente LANG
.
Il pacchetto locales-all contiene i dati precompilati di tutte le localizzazioni supportate.
8.1.2. Configurare la tastiera
Anche se il layout della tastiera viene gestito in modo diverso in console ed in modalità grafica, Debian offre un'interfaccia di configurazione unica che funziona per entrambi: si basa su debconf ed è implementata nel pacchetto keyboard-configuration. Perciò per rispristinare il layout della tastiera si può utilizzare in qualsiasi momento il comando dpkg-reconfigure keyboard-configuration
.
Le domande riguardano la disposizione fisica della tastiera (una tastiera PC standard negli Stati Uniti sarà una "Generica 104 tasti"), quindi il layout da scegliere (genericamente "US"), e quindi la posizione del tasto AltGr (Alt di destra). Per ultima arriva la domanda a proposito di quale tasto usare per la funzione "Compose", che consente di inserire i caratteri speciali combinando la pressione di più tasti. Digitare in sequenza
Compose ' e produce una "e" accentata ("é"). Tutte queste combinazioni sono descritte nel file
/usr/share/X11/locale/en_US.UTF-8/Compose
(oppure un altro file, determinato in base alla localizzazione corrente indicata in
/usr/share/X11/locale/compose.dir
).
Si noti che la configurazione della tastiera per la modalità grafica descritta qui interessa unicamente la diposizione predefinita: gli ambienti GNOME e KDE Plasma, tra gli altri, forniscono un pannello di controllo della tastiera tra le proprie preferenze consentendo ad ogni utente di avere la propria configurazione. Inoltre, in questi pannelli di controllo, sono disponibili alcune opzioni aggiuntive riguardanti il comportamento di alcuni tasti particolari.
La generalizzazione della codifica UTF-8 è stata una soluzione attesa a lungo per le numerose difficoltà con l'interoperabilità, poiché facilita lo scambio internazionale e rimuove i limiti arbitrari sui caratteri che possono essere utilizzati in un documento. L'unica controindicazione è che si è dovuta attraversare una fase di difficile transizione. Poiché non ha potuto essere completamente trasparente (cioè, non è potuta avvenire contemporaneamente in tutto il mondo), due operazioni di conversione sono state necessarie: una sul contenuto dei file e l'altra sul loro nome. Fortunatamente la maggior parte di questa migrazione è stata completata e ne discuteremo più ampiamente per riferimento.
Per ciò che riguarda i nomi dei file la migrazione può essere relativamente semplice. Lo strumento convmv
(contenuto nell'omonimo pacchetto) è stato creato specificatamente a questo scopo: permette di rinominare i file da una codifica ad un'altra. L'uso di questo strumento è relativamente semplice, ma raccomandiamo di farlo in due fasi per evitare sorprese. L'esempio seguente illustra un ambiente UTF-8 che contiene nomi di directory codificati in ISO-8859-15 e l'uso del comando convmv
per rinominarli.
$
ls travail/
Ic?nes ?l?ments graphiques Textes
$
convmv -r -f iso-8859-15 -t utf-8 travail/
Starting a dry run without changes...
mv "travail/�l�ments graphiques" "travail/Éléments graphiques"
mv "travail/Ic�nes" "travail/Icônes"
No changes to your files done. Use --notest to finally rename the files.
$
convmv -r --notest -f iso-8859-15 -t utf-8 travail/
mv "travail/�l�ments graphiques" "travail/Éléments graphiques"
mv "travail/Ic�nes" "travail/Icônes"
Ready!
$
ls travail/
Éléments graphiques Icônes Textes
Per il contenuto del file, le procedure di conversione sono più complesse a causa della vastità dei formati esistenti. Alcuni formati di file includono informazioni sulla codifica che facilitano il compito del software usato per trattarli: è sufficiente, in tal caso, aprire questi file e salvarli nuovamente specificando la codifica UTF-8. In altri casi, si dovrà specificare la codifica originale (ISO-8859-1 o "Western", o ISO-8859-15 o "Western (Euro)", secondo ciò che viene indicato) quando si apre il file.
Per file di testo semplice è possibile usare recode
(contenuto nell'omonimo pacchetto) che consente la ricodifica automatica. Questo strumento ha numerose opzioni che è possibile specificare per modificare il suo comportamento. Noi raccomandiamo di consultare la documentazione, la pagina di manuale recode(1), oppure la pagina di info recode (più completa). In alternativa, iconv
supporta più set di caratteri, ma ha meno opzioni.